VIAGGI

CUBA
cayo jutias
Dopo due anni riusciamo a prenotare finalmente il volo per Cuba. Biglietti con Iberia Roma Fco/Madrid/Havana dal 7 al 20 marzo 2011.


1° giorno – 7/3/2011
Si parte da casa verso le 7.30 per fermarsi dopo meno di due ore in un autogrill per una colazione, cornetto al miele e cereali per me ed una melizia per mio marito Antonio, il tutto accompagnato da un buon cappuccino. Dopo un po’ di traffico sul raccordo anulare incomincio a sentire la solita ansia da pre-volo che aumenta con la difficoltà di trovare il parcheggio Park to Fly prenotato su internet. Il navigatore come sempre da i numeri e dopo un po’ incomincio a darli anch’io. Con i normalissimi “mi scusi sa dove…” arriviamo a destinazione, Antonio paga in anticipo la sosta per i 14 gg, carichiamo i bagagli nel pulmino e finalmente dopo pochi minuti siamo in aeroporto e mi sento più calma. Ce l’abbiamo fatta! Dritti al check-in Iberia. Piccolo contrattempo del peso della valigia non cumulabile ma non perdo tempo a fare un cambio velocissimo di abiti, oramai è certo che ..si parte!

Roma Fco/Mad/Hav arrivo alle 22.30 ora cubana

In aereo ci servono un pranzo di lasagna vegetariana, polpettine al sugo con patate, dolce alla crema e lamponi, pane, colazione ed uno snack prima di scendere. Nonostante l’eccessivo e strano caldo in volo la compagnia si è dimostrata efficiente. Piacevole sorpresa di Antonio: due puntate di Misfits in inglese con sottotitoli in italiano.

Ritiriamo i bagagli e ci dirigiamo all’uscita e in meno di un minuto abbiamo già un taxi ed un ragazzo che ci aiuta per cambiare i primi euro in Cuc. Siamo stanchi ma tanto entusiasti di respirare quell’aria calda dell’Havana che ci ricorda tanto le Maldive. In macchina verso l’avana centro ci rendiamo conto di quanta gente cammina di sera al buio, si perché in questo posto c’è pochissima illuminazione, poche auto privare e pochi mezzi pubblici.


2° GIORNO - 8 marzo 2011


Dopo una salutare colazione con succo fresco di guajaba (o guava), pane tostato burro e marmellata di guajaba, latte, caffè ed un piatto di banana, ananas e papaya siamo pronti per incamminarci per le vie dell’Havana. Scendiamo in calle Llealtad e giriamo a destra per vedere il Malecon. La prima foto scattata è una fila di scarpe vecchie su fili di corrente elettrica.



Il lungomare che appare ai nostri occhi è molto familiare, somiglia alla nostra amata via Caracciolo a Napoli. Il marciapiede è scivoloso, forse per  le onde del mare durante la notte. Scorgiamo da lontano il castillo de San Salvador de la Punta e plaza Maceo. ci soffermiamo sull’architettura degli edifici e delle belle case colorate prima e post restauro.

Dopo una lettura della guida decidiamo di andare al Capitolio. Per strada ci ferma la prima pseudo - guida che distraendoci dalla nostra meta ci porta nella casa dove è stato girato il film “Fragola e cioccolato”ed in una chiesa neogotica - Iglesia del Sagrado Corazon. Il suo lavoro termina nel giro di 30 minuti, il giusto per chiederci 10 cuc. Nonostante tutto siamo contenti della visita imprevista.

fabbrica di sigari
Ritorniamo sui nostri passi verso il Capitolio, non riusciamo neanche ad avvicinarci al monumento per ammirarlo che ci sentiamo chiamati nuovamente da una nuova guida, riusciamo a dileguarci ma dopo pochi passi ecco la terza pseudo guida che si finge una persona normale interessata solo a scambiare due chiacchiere. Decidiamo di seguirlo in un bar per vedere dove suonavamo i Buena vista social club. Appena entrati ci rendiamo conto di essere caduti in un’latra trappola. Lui ed una donna si fanno offrire due giri di mojito carissimi e cercano in tutti i modi di venderci sigari. Nonostante la loro insistenza convinco mio marito a chiedere il conto e lasciare quel posto. All’uscita decidiamo di non rivolgere più parola ai cubani che si avvicinano, risulterà l’unico modo per visitare la città in tranquillità.
Capitolio, Gran teatro de la Habana
ingresso Barrio Chino











Facciamo il giro intorno a Parque Central per vedere: Capitolio, Gran teatro de la Habana, Hotel Inglaterra, Paseo del Prado, Real fabbrica de tabacos Partagas, ingresso al Barrio Chino.
farmacia Taquechel
Poi ci dirigiamo verso l’Havana vecchia:
percorriamo tutta calle Obispo per soffermarci ad ammirare la bellissima farmacia Taquechel con gli scaffali di legno pieni di barattoli di ceramica dipinta, le tante case coloniali colorate perfettamente ristrutturate, l’hotel Ambos Mundos dove ha soggiornato Hemingway per lungo tempo, il bar Floridita dove è stato inventato il Daiquiri.


Decidiamo di fare una sosta nel patio dell’hotel Florida per riposarci un po’ e fare uno spuntino con jamon e queso, daiquiri e agua sin gas. Ammiro questo splendido hotel della catena Habaganeux con il caratteristico cortile centrale circondato da un colonnato, è un chiaro esempio di architettura coloniale che ritroveremo in molti edifici.
hotel florida

Decidiamo di continuare: palazio de los capitanes generales, plaza des armas con meratino di vecchi libri e riviste usati, castillo de la real fuerza, el templete, calle oficios, casa de los arabes, museo del auto antiguo. Le case di calle obispo e calle oficios con balconi in legno colorato mostrano l’evidente influenza spagnola.


Visitiamo una profumeria e facciamo una seconda sosta nel museo del cioccolato. C’è una piccola coda (cola) ma non demordiamo perché vogliamo assaggiare il cioccolato di Baracoa. All’interno c’è un banco per la vendita di cioccolatini, delle teche con esposizione di antichi utensili utilizzati dalla cioccolateria, un laboratorio della produzione di cioccolatini con vista sulla sala. Ordiniamo due tazze di cioccolato caldo con uno squisito biscotto di frolla e qualche cioccolatino. Al primo morso mi ricordo di una consistenza, un gusto provato già in Italia, ma certo è come il cioccolato di Modica, lavorato come facevano gli Aztechi.

piazza della cattedrale
Ora abbiamo le forze necessarie per continuare: plaza vieja, restaurata di recente dopo che negli anni ’50 era stata trasformata in un parcheggio; vi si affacciano edifici di quattro secoli diversi. Plaza de la catedral, con la cattedrale barocca di san Cristobal, un bar El patio con i tavolini nel suggestivo scenario della piazza con sottofondo di musica son e spettacolo di due ballerini improvvisato per i turisti. In un angolo della piazza una santera con tutte le sue stoffe bianche, attratta mi avvicino per fotografarla ma alla richiesta di pesos decido di girare l’angolo. Questa continua richiesta di soldi comincia a stancarmi. Ci ritroviamo di fronte alla Bodeguita del medio ma dopo un’occhiata veloce decidiamo di non fermarci e non ricadere nel tipico locale da turista.
Torniamo a casa stanchissimi ma soddisfatti ed increduli di aver già visto tanto dell’Havana. Una doccia e crolliamo in un profondo sonno.





MALDIVE

Racconto di viaggio di Antonio e Fabiana a Moofushi dal 25 al 10 Ottobre 2006


Allora eccoci qua! Anche noi raccontiamo il nostro viaggio alla Maldive. Dopo tanti cataloghi sfogliati e tante pagine web lette abbiamo poi scelto questa isola : Moofushi.
Leggendo i vari racconti di viaggi ci hanno colpito i tanti commenti positivi su questa isola. Abbiamo fatto una cernita con tabelle di pro e contro ed ha vinto lei. Rapporto qualità-prezzo e commenti migliori.
I pro: ottimo prezzo, gratis la seconda settimana per la sposa, idrovolante compreso nel prezzo, acqua ai pasti compresa.
Quindi siamo corsi in agenzia a prenotare, volevano propinarci la Valtur ma noi senza indugio abbiamo insistito per questa isola.
Siamo partiti da Roma Fiumicino con Livingston in seconda classe all’andata e al ritorno abbiamo avuto la fortuna di essere sorteggiati per la business class.
C’è molta differenza in aereo, poltrone con comandi, molto comode per riposarsi, più spazio per le gambe, calzini usa-getta, tappi per orecchie, telecomando per film e musica, mascherina per gli occhi, cappellino in omaggio, giornali femminili e maschili, servizio molto efficiente. Insomma tra la prima e la seconda classe c’è un abisso. Solo la qualità dei pasti non si differenzia molto. La presentazione delle pietanze è più curata ma la qualità è comunque bassa.
E poi la saletta all’aeroporto di Male per i clienti in business class è una chicca: puoi mangiare e bere tutto ciò che ti piace, puoi leggere un giornale, rilassarti sulle comode poltrone in pelle, guardare un film sullo schermo lcd 42 pollici, collegarti ad internet gratis e il bagno è molto carino.
Appena arrivati all’aeroporto di Male siamo andati in un pulmino che ci ha portati alla stazione degli airtaxi ossia degli idrovolanti. Eravamo eccitati al pensiero di vedere gli atolli dall’alto. Dall’aereo avevamo già intravisto qualcosa ma quello che ci aspettava era tutto da vedere.
L’interno dell’idrovolante è piccolo e fa un caldo pazzesco. Quando si parte ci si rinfresca ma inizia il rumore delle eliche. Comunque non ci ho fatto molto caso perché ero conquistata dallo spettacolo a cui stavo assistendo. Gli atolli visti dall’alto sono veramente uno spettacolo.
Dopo circa 20 minuti arriviamo alla piattaforma vicino l’isola. Poi un dhoni con la responsabile besttours viene a prenderci per portarci al pontile degli arrivi. Siamo arrivati a moofushi.
Il tempo di un drink di benvenuto e una salvietta fresca, siamo corsi in camera per tuffarci immediatamente nel mare di Moofushi.
Il nostro beach bungalow è il n. 29. avevo fatto richiesta in agenzia per questa spiaggia perché leggendo i racconti sul sito dicevano che era la più tranquilla, ed è stato così.
Ci consegnano la chiave del beach bungalow, è una simpatia tartaruga di legno con il numero dietro.
La stanza era come l’avevo vista nelle foto dei vari racconti. Parquet, veranda con vaschetta dei piedi, bagno semiaperto.
E poi appena aperta la vetrata eccoci in veranda da dove si gode di una bellissima vista sul mare .
Proprio accanto al nostro beach boungalow una splendida palma e davanti i due lettini con lo stesso numero della tartaruga. Ebbene siamo veramente a Moofushi.






Il letto

Ogni sera trovavamo una composizione con le lenzuola fatte da Shariff il nostro room boy. La più bella è stata quella fatta la sera del mio compleanno. Era molto carino, ci faceva trovare sempre le luci ai lati del letto accese e l’aria condizionata in funzione. Ci rifaceva il letto due volte al giorno. È stato un eccellente room boy.

La sabbia è diversa in vari punti dell’isola, la più fine si trova dal lato della laguna. E’ suggestiva la lingua di sabbia che si forma a largo degli overwaters. La raggiungi a piedi facilmente e ti senti proprio di stare in mezzo al mare.

Ma lo spettacolo della natura sono i tramonti. Ogni sera diversi e sempre mozzafiato. Le varie tonalità del rosso non le dimenticherò mai.





Attività suul’isola

Le cose che si possono fare sull’isola sono varie: giri dell’isola in canoa a tutte le ore del giorno, partite a beachvolley, giochi vari con gli amici. Abbiamo conosciuto tante coppie simpatiche a moofushi. Sono state due settimane molto piacevoli anche per questo. E poi per chi ama seguire un programma c’è un comodo tabellone all’ingresso del ristorante principale con tutte le attività.

Centro massaggi frangipani

E’ da provare. Noi abbiamo fatto due massaggi frangipani e balinese ed uno al viso. Uno rilassante e l’altro energizzante. Gli oli usati sono stati lime e papaia e menta, mio marito sempre frangipani. Gli piaceva questa fragranza. Le massaggiatrici sono bravissime. I nomi non li ricordo ma ricordo la loro dolce e flebile voce. La cosa più imbarazzante è stato farsi lavare i piedi. Ma già al secondo massaggio incomincia a piacerti questo mondo di coccole e attenzioni.

Dopo il massaggio ti servono un tè allo zenzero. Un gusto molto particolare ma non sono riuscita a berlo tutto, troppo piccante per me.




Lo staff dell’isola

Non potremo mai dimenticare Babu, un simpatico indiano barista al beach bar e di sera al bar principale. Ci preparava dei buonissimi frullati di frutta o di anguria, e di sera ci serviva un piacevole e gustoso aperitivo prima di cena con enormi sorrisi.

E poi c’era Moadi, si occupa delle canoe e dell’attrezzatura per lo snorkeling. Un bravo ometto, mi ha regalato anche una splendida collana e dei segnalibro a forma di pesce fatti con le sue mani.

Strutture dell’isola

Altro posto interessante è la sala lettura/reception. Si trovano libri lasciati da vari clienti, riviste, giochi vari da tavolo e un’atmosfera molto rilassante. È molto curata nell’arredamento, i cuscini sono rivestiti con delle belle stoffe e sono molto comodi quando ci si stende.

La boutique

Sull’isola c’è una piccola boutique con cosette molto originali. Abbiamo fatto quasi tutti i regali qui, oltre a qualcosa comparata a Himandoo a prezzi stracciati. La cosa particolare della boutique è che ti confezionano abitini si misura. Qui siamo io e Renata con due vestiti della boutique. Scegli la stoffa e ti fanno l’abito. Magliette con scritte personalizzate.

Ristorante

La cucina a Moofushi è buona. Abbiamo mangiato bene, ma la seconda settimana lo chef Renè è stato un po’ ripetitivo. Unico neo i risotti. Avevano tutti lo stesso gusto, non erano tostati bene e mantecati male. I dolci erano interessanti e vari, anche se dopo due settimane ci si scoccia un po’. La colazione discreta, l’essenziale, ne ho viste di migliori. La serata in cui non ho mai mangiato è quella maldiviana., e poi sono tutti piatti asiatici e non maldiviani.
Il personale al ristorante è abbastanza preciso, lo staff ci diceva di avere pazienza per la loro lentezza perchè durante il ramadam sono un po’ stanchi. Comunque tutto sommato sono stati bravi. 
Molto bella la presentazione dei pasti a pranzo sul Bodu bau e l’esposizione dei dolci sul Kuda bau.
La serata più particolare è quella di gala. Tutti i tavoli a lume di candela ed anche la barca si illumina di piccole luci. Sui tavoli il giorno prima della partenze si trovano varie composizioni con il riso fatte dal proprio cameriere.

Una delle cose più belle è la vista sul mare quando si è al ristorante. Appena arrivate chiedete per avere un tavolo con vista.











Animazione

L’animazione è stata abbastanza noiosa, ripetitiva, la seconda settimana ci hanno propinato sempre le stesse cose. Forse sarete più fortunati quando ci andrete perché dopo qualche mese cambia il capo animatore.


I fiori

la vegetazione sull’isola è ricca ma i fiori non tantissimi. Mi aspettavo un’isola più colorata, nonostante ciò sono andata a scovare qualcosa di interessante. Ci sono delle bellissime palme intrecciate e ci passa proprio in mezzo per fare il giro dell’isola. Particolari anche die frutti rosso-arancio che mangiano le volpi volanti, dei pipistrelli giganti.


Gli animali

I corvi, sembrano simpatici i primi giorno ma poi diventano così fastidiosi che li odi già il terzo giorno. Non ti fanno riposare sulla spiaggia, in camera, al ristorane. Li senti che gareggiano tra loro a chi urla di più. C’è un airone stupendo. Non è raro incontrarlo, basta solo prestare un po’ di attenzione e lo si incontra spesso. Altro spasso sono gli squaletti pinna nera all’attacco sotto il pontile degli overwaters. Poi i piccoli paguri sulla spiaggia sono molto graziosi anche se appena ti avvicini si chiudono nel loro guscio. I granchi un po’ strani che fuoriescono quando il mare si ritira. I gechi che fanno uno strano verso. Entrano anche in camera, sono innocui l’unica cosa è che non vi faranno dormire. E poi le formiche giganti sulla spiaggia e in camera. Sono entrate spesso in bagno e solo na volta ci hanno invaso la stanza. In camera c’è una bomboletta spray ma le abbiamo uccise con le ciabatte. Ma ripeto solo una volta sono state abbastanza perché poi c’è stata una disinfestazione. Mi sembra comunque normale dato che siamo in mezzo alla natura. E poi come dimenticare i trigoni, li abbiamo fatti mangiare anche noi. Ogni sera alle 22 vengono sulla spiaggia a mangiare pesce fresco. Sono molto belli, ruvidi sopra e liscissimi sotto. Mangiano risucchiando il pezzetto di pesce tenuto tra le dita.

Il tempo

Siamo stati molto fortunati, ha piovuto solo tre giorni la prima settimana, ma solamente mezza giornata, quindi tranquillamente abbiamo fatto il bagno. E poi quando piove si fanno tante altre cose. Non ci si annoia mai. Due sttimane a moofushi e non siamo stati mai fermi un attimo.

La barriera corallina

La barriera di moofushi è ricchissima e posso dire che avendo visto quella di Mahlos, e una immersione in mare aperto con il diving ci sono molti più pesci a Moofushi.
Igino è stata una splendida persona ci ha fatto scoprire questo mondo sottomarino. Non solo snorkeling ma i pesci li abbiamo visti proprio faccia e faccia ed accarezzati. Abbiamo fatto il discover scuba. Una bellissima esperienza. Nella seconda immersione, dalla barca, abbiamo visto uno squalo nutrice di 2 metri che a detta di Igino è raro a vedersi.

Escursioni

Le escursioni fatte sono state Himandoo con l’animatore Valerio e Maholos con il diving.
Nella prima isola ho visto l’albero di frangipani con questi fiori profumatissimi, alberi di banane, di cocco, muretti costruiti con il corallo, le bellissime donne che ci sono alle Maldive e i bambini sempre così allegri.
Nettamente superiore la seconda isola visitata, molto più originale e reale. Abbiamo assaggiato varie cose di cui non so il nome e cocco con radice. Un gusto molto intenso e un profumo forte.
Abbiamo visto come vive la gente del posto, i bambini maldiviani, donne che cucinavano fuori casa. L’uso delle bucce di cocco come combustibile ossia al posto del legno. Visitato una scuola, il corallo più antico dell’isola. Stanno facendo lavori per la costruzione di un porto. Peccato che hanno distrutto tutta la barriera corallina antistante l’isola. Quando siamo andati andati ad Himandoo mi ha dato l’impressione di qualcosa di finto messo lì per il turista, mentre con Igino abbiamo apprezzato e carpito il modo di vivere dei maldiviani.
Comunque Moofushi è stata una bellissima isola, tutto ciò che ho letto sul sito è stato veritiero.
L’unica cosa negativa: i muretti antierosione che con la luna nuova emergono. Sono antiestetici e dovrebbero essere ripristinati.
Ah! Non andateci quando c’è la luna nuova, ma è anche vero che è suggestivo vedere il ritirasi del mare.
Se volete mangiare aragosta al bounganville, ristorante sull’acqua, non andate durante il Ramadam. Le poche barche che escono pescano solo pesci grossi per il risorante principale. In più i camerieri sono un po’ stanchi perché non possono né bere né mangiare tutto il giorno.
Comunque consiglio due settimane sotto tutti i punti di vista. Si riesce ad assaporare di più il tutto.
Ciao Moofushiiiiiii

Antonio e Fabiana


Altre foto:








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